Nelle opere giovanili di Walter Benjamin, in modo particolare nei due saggi del 1916 "Trauerspiel e tragedia" e "Il significato del linguaggio nel Trauerspiel e nella tragedia" e nel saggio del 1922 "“Le affinità elettive” di Goethe", la riflessione sulla musica è centrale e si unisce a una concezione ebraico messianica della natura, del linguaggio e della storia, dove nel legame con il concetto di redenzione la temporalità musicale viene avvicinata alla temporalità messianica. Si può individuare, in Benjamin, una filosofia della musica che incrocia e investe la sua filosofia della conoscenza e del linguaggio, la sua riflessione etica e estetica a partire da Sulla lingua in generale e sulla lingua dell’uomo fino all’Origine del dramma baroc...